De André – L’americano

Agli inizi degli anni ’70, Fabrizio De André cambia orizzonte: quello francese e vagamente retrò si compie, mentre se ne apre un altro, americano e modernista.

Teresa ruba la scena a Marinella, il suonatore Jones a Piero. Prima con l’Antologia di Spoon River, poi, dopo la parentesi dell’ Impiegato, con la transizione dell’album Rosa, che segna simmetricamente il cambiamento. Infine da Volume 8 a Rimini, all’Indiano, la voce di De André si moltiplica, il suo racconto si stratifica e veicola altri miti ed altre presenze: Cohen e Dylan come nuovi modelli, De Gregori e Bubola come portatori di nuova linfa.

E in mezzo la vita, la propria; la maturità, così che nascono le gemme autobiografiche, uniche nel repertorio del nostro.

Questa è una storia apocrifa, ma credibile: la storia di De André, L’Americano.

Il Santo – voce e chitarra

Alessandro Esposti – piano e fisarmonica

Alberto Viganò – basso

Fabio Luciano Amodio – percussioni